Ritratti Di Territorio

Ritratti Di Territorio

Nelle pagine autobiografiche, con la memoria prodigiosa che lo contraddistingueva, il cavaliere ci permette di entrare nel suo mondo più intime, in quello dei suoi affetti, ma anche nella vita sociale ed economica della provincia etnea. Significativi, per i dettagli e gli spunti di riflessione, le pagine che egli dedica agli anni del boom economico, quando la vita della zona etnea, pur tra gli alti e bassi dovuti alle difficoltà del la ripesa post bellica, fece di Catania la Milano del Sud. In quell'illustre angolo matura, grazie ad Angelo Savia, la tradizione dolciaria che trova i suoi punti di forza nell'eccelsa qualità delle materie prime, nella magistrale professionalita' e cortesia del suo personale e nel confezionamento dei prodotti sempre freschi e fragranti. Momevi pone il suo focus sulla meccanizzazione della vitivinicoltura in un percorso di filiera che dal vigneto arriva fino alla bottiglia. Un percorso che trova nel Polo di Tebano, che collabora con Momevi, il suo centro di ricerca di eccellenza. Insieme alla parte espositiva che vedrà la presenza di 90 operatori specializzati provenienti da tutta Italia, sarà presente un ricco programma di convegni sulle principali tematiche dell’agricoltura italiana.


Quando, nel 1860, cominciò la vendita dei beni ecclesiastici da parte dello Stato - e le suore senza rendite furono costrette a lasciare i conventi, facendo crescere in maniera esponenziale il numero delle "monache di casa" - Mara aveva soltanto tredici anni, e, con ogni probabilità, era da poco entrata a Santa Chiara, che continuava a essere il "posto dei dolci" a Catania. E’ certo che nel convento si producessero, oltre ai biscotti a forma di esse, gli ’nzuddi - in italiano suonerebbe come "vincenzini" -, così chiamati poiché furono le suore Vincenziane a produrre per prime questi biscotti secchi profumati con scorza di arancia e anice e decorati con mandorle. Ma torniamo a Mara Messina e al suo noviziato, anche da spiziali, nel convento di Santa Chiara. Sull’argomento non abbiamo che poche e frammentarie notizie che ci vengono dalla famiglia, che possiamo però tentare di inquadrare nella storia di quel periodo. In una ciotola mescolate il macinato di manzo con la salsiccia privata del budello, il grana, l'uovo fresco e i piselli e un pizzico di sale.


Si intitola, infatti, "I dolci tra modernità e tradizione" la giornata che per il quinto anno ha organizzato con la Fondazione dedicata al padre, il cavaliere Francesco Condorelli - questa mattina alle 10 al Museo diocesano di Catania - una tavola rotonda in cui si confronteranno economisti e sociologi, operatori del settore e imprenditori. «La pasticceria siciliana esprime ancora prodotti fortemente legati alla tradizione - spiega Condorelli - e anche con l'avanzare della tecnologia continuano a essere realizzati con modalità e ingredienti tipici. Dietro i dolci siciliani c'è tutto un mondo di ricordi, di profumi, di tradizioni antiche. Basti pensare al legame fortissimo che c'è con il territorio e con le feste religiose, dalle olivette di Sant'Agata alle sfince di San Giuseppe. Mi sembra importante confrontarsi su come salvaguardare questo patrimonio creando un sistema che valorizzi l'eccellenza all'interno di uno sviluppo economico e sociale». Tutt’attorno un anfiteatro di tavoli… E sua eccellenza le Pizza a fare da prim’attore.


Un sentimento conservato quasi intatto fino a oggi che ricorre il centenario della scomparsa della Monaca dei viscotta d’a monica. Sì, perché fu proprio Mara Messina, nella Catania degli ultimi decenni dell’Ottocento, a metter su con la nipote Rosaria Di Mauro, che avrebbe poi sposato Giovanni Arena, una piccola rivendita di biscotti in via Mancini, proprio dietro la Piazza dell’Università, dove ancor oggi si trova un punto vendita della ditta. La cucina ha una forma poligonale con il punto di cottura, al centro, facilmente raggiungibile da ogni angolo della sala.  https://enogastronomia.org/  vano “passa vivande” la collega al refettorio con una distribuzione degli spazi decisamente funzionale e innovativa. Luoghi dove esistono pochissimi simboli religiosi sostituiti da sfarzi di ogni genere. La qualità, i tipi, il gusto, le essenze, la manifattura dei gelati varia da una zona all' altra dell'isola, in una serrata e stimolante competizione fra una città e l'altra.


Cucina tipicamente mediterranea, i suoi temi fondamentali sono olio, pasta, pesce, frutta, ortaggi, erbe aromatiche; ma a questa base colorata e fragrante, e che è identica a tutte le cucine meridionali italiane, si aggiungono echi, sapori, profumi nuovi, di varia provenienza, spesso inediti per il palato continentale, che derivano appunto dalla storia. Anche loro, come i Greci, apportano molte novita' nell'arte, in generale, e nella cucina, in particolare.


  • Coltivato senza nessun tipo di trattamento o concime chimico esclusivamente nei Comuni di Pertosa, Caggiano, Auletta e Salvitelle, in un territorio posto tra i 300 e i 700 metri sul livello del mare, ha caratteristiche molto particolari che lo rendono adatto ad essere consumato anche crudo con un’altra importante risorsa locale, l’olio extravergine di oliva.
  • L’agricoltura di precisione, già diffusa in molte aree agricole del mondo, si sta diffondendo anche nel settore viticolo dove dà informazioni oggettive al viticoltore per ottimizzare le sue scelte.
  • Ad accompagnare qualità e innovazione nel piatto la grande cura dell’ospitalità che fra i tavoli dei locali significa comunicazione e racconto dei prodotti e del territorio da parte di un personale in formazione continua.
  • Alla fine si condisce tutto insieme e si completa con una spolverata di pecorino grattugiato.
  • Gli affari prosperavano e i fratelli Stella miravano ad ingrandirsi ma principalmente di prendere i catanesi "per la gola" , che come è noto hanno sempre avuto il "palato fine".
  • I messaggi promozionali e innovativi - celebre gli spot con i Re Magi - identificano immediatamente ed efficacemente i "Torroncini CondorelIi".


Dopo la separazione da ‘O’ Fiore Mio’ di Faenza, c’è tanta adrenalina e aria di nuove aperture. La prima, entro il mese di aprile, nel centro di Ibiza sulla banchina del porto vecchio dove tutto l’anno attraccano gli yatch più esclusivi e fiorisce la movida. La seconda a Milano la cui apertura nel timing della Grifondoro è fissata per l’inizio dell’autunno. Tutti i locali saranno a marchio Pumma’ e gestione diretta, condivideranno cura degli interni, filosofia delle preparazioni, esclusività di ingredienti e fornitori, carta del beverage con birre artigianali, vini e bollicine, formazione del personale, estro e professionalità davanti a forni e fornelli, consulenze e collaborazioni stellate.


Coerentemente con la mission d’Impresa – basata sull’assunto che non si possa prescindere dai fondamentali del passato per le determinazioni del futuro – anno dopo anno, sono stati messi a punto progetti di ricerca al fine di promuovere la cultura enologica e contribuire alla formazione professionale delle nuove Generazioni. Alcuni https://sibillini.info/ aspetti della cultura popolare lucana nell’Arco di rovo, di Alfonso M. Di Nola. Numerose le collaborazioni con istituti professionali e associazioni culturali presenti sul territorio che parteciperanno alla kermesse culturale. Ha inoltre lanciato un’idea particolare dedicata a chi non ha il tempo di tornare a casa per il pranzo.


All'angolo di Via Etnea con Via Umberto c'erano le rinomate pasticcerie Savia e Spinella che si fanno concorrenza, ma vanno benissimo tutte e due e non hanno proprio motivo di lamentarsi. Poco più avanti in Via Etnea c'è sempre Mantegna che fa un grande lavoro di cucina proponendo piatti molto gustosi e anche raffinati per una clientela chic. In genere la gioventù dorata degli anni '50 e fino agli anni '80 si dava appuntamento da Caviezel all'ora dell'aperitivo, ed era il momento di fissare i programmi della serata, o andare al cinema, oppure a qualche festa da ballo in casa, di studiare non se ne parlava. Un settimanale dell'epoca molto diffuso pubblicò un ampio servizio fotografico sui «giovani leoni» catanesi da Caviezel e ci fu un mezzo scandato perché in foto apparivano anche personaggi in vista delle professioni cittadine. Caviezel è uno dei nomi che ha resistito più a lungo in via Etnea, ebbe anche per un breve periodo una "succursale" vicino piazza Duomo. Ho collaborato con l'Istituto della Enciclopedia Treccani in Roma per la ricerca e la stesura di documentazione relativa alla storia del gelato.


Pensati come un ‘teatro del gusto’ dal designer Adriano Cucca che ne ha firmato il recentissimo restyling interno, i due locali a marchio Pumma’ di Bologna e Milano Marittima raccontano una nuova storia tutta italiana di pizza d’autore. Antiche farine macinate a pietra e Lievito Madre per gli impasti, ingredienti eccellenti per le farciture, collaborazioni al top in cucina e davanti al forno, menù stagionali con incursioni stellate, sono gli ingredienti di un successo che da Bologna e dalla Romagna la Grifondoro, società titolare di marchio e gestione, è in procinto di esportare in altre regioni d’Italia e all’estero. Ad accompagnare qualità e innovazione nel piatto la grande cura dell’ospitalità che fra i tavoli dei locali significa comunicazione e racconto dei prodotti e del territorio da parte di un personale in formazione continua.



Sbarcarono sul litorale ionico, in prossimita' dell'odierna Naxos, ed i Corinzi di Archia nel 734 a.C. Diverse, come sappiamo, furono le novita' che apportarono questi colonizzatori e, per restare in tema, da un punto di vista alimentare, L'arte del fare il vino nasce proprio da loro, I'ulivo, il farro ed altri prodotti, gia' esistenti nell'isola, vennero utilizzati in modo diverso, ebbero, per cosi' dire, una nuova impronta greca che porto' ad ottimi risultati. L’agricoltura di precisione invece è al centro dell’incontro di sabato 25 marzo alle 10. L’agricoltura di precisione, già diffusa in molte aree agricole del mondo, si sta diffondendo anche nel settore viticolo dove dà informazioni oggettive al viticoltore per ottimizzare le sue scelte. Il tema è molto attuale e comprende tecnologie innovative – satelliti, droni, centraline di controllo, elaborazione dati raccolti da remoto – utili per comprendere le diversità del vigneto al fine di realizzare una viticoltura sostenibile, migliorare l’efficienza produttiva e la qualità della materia prima, riducendo l’impatto ambientale.


Il gelato di melone rosso con profumo di gelsomino, tipico del Festino di Santa Rosalia, quello di "scorzonera e cannella", la cassata (da non confondere con la più famosa gemella, tradizionale torta pasquale), il coloratissimo "giardinetto" e financo il gelato di "riso e chantilly" di chiara origine francese. Durante la Belle Époque le gelaterie più famose, si trovavano lungo la passeggiata a mare del Foro Italico e spesso le signore consumavano il gelato all'interno delle loro eleganti carrozze, in sosta davanti al bar. Nel messinese spiccano le granite, di caffè e di limone, molto simili a quelle del palermitano, per la loro consistenza granulosa, ma del tutto diverse dalle granite dei paesi del val di Noto, vera e propria specialità dolciaria della zona, assai più compatte e lavorate.


E a proposito di aeroporti, ci sono due punti vendita in quello di Catania , uno nell'aeroporto di Bologna e, ultimo in ordine di apertura, in quello di Roma Ciampino. “Dopo l'apertura nella piazza della chiesa barocca di san Placido a Catania ci siamo resi conto che i nostri prodotti sono apprezzati sia dagli italiani che dagli stranieri. Nonostante oggi la percentuale di vendite agli italiani sia del 60%, contro il 40 di quelle destinate agli stranieri, queste ultime stanno aumentando moltissimo. Così abbiamo pensato di aprire negli aeroporti, dove si possono intercettare anche molti stranieri. L'investimento sta dando i suoi frutti, basti pensare che il punto vendita dell'aeroporto di Catania è il nostro maggior store a livello di fatturato”.


Provarla significa entrare nelle case di ogni singola famiglia dell’isola ossessionate dalle tradizionali e cicliche preparazioni legate ai periodi dell’anno. Una pasta che si trasforma nei frutti locali, nelle mele dell’Etna o nelle fragole di Maletto, nei fichi d’india, negli agrumi , e poi frutta secca come i pistacchi di Bronte. E’ il 1880 quando il signor Lucio, nonno dei fratelli Russo, attuali proprietari dell’omonima pasticceria, appena diciannovenne e figlio di ebanisti, decide di partire per Catania e lavorare in una bottega di dolci. Gli basta un mese per fare bagaglio della propria esperienza, ritornare al paese, aprire un suo laboratorio e inventare i “biscotti ca’ liffia” da vendere nei battesimi organizzati dalle famiglie benestanti. Da sempre situata in Via Etnea a Catania, in pieno centro storico, la pasticceria Mantegna ha subìto negli anni importanti trasformazioni.


“Sono affezionata alla cucina – dice la new entry, la prima chef donna del programma in Italia – e per me resta il primo traguardo, i miei clienti emettono giudizi su di me due volte al giorno e io mi sento sempre al debutto”. Il suo ristorante, L’argine, a Vencò, in provincia di Gorizia ha avuto una stella Michelin subito dopo l’apertura . Aveva già partecipato nella finale della quinta edizione al programma ma la chef triestina di nascita e friulana di adozione, qui darà il massimo. Box di prodotti tipici di Lorenzo Vinci, Italian Gourmet Club – pasta, bottarga, olio evo. Con i prodotti per la casa e la cucina di AmazonBasic, la mise en place del periodo festivo incanta tutti gli ospiti mentre le playlist di Natale di Amazon Music Unlimited rende ancora più allegro il clima di dicembre.